Chi sono

Nasco a Caracas (Venezuela) il 17 maggio 1957, venerdì, da genitori cileni. Vivo i primi sei mesi in Venezuela poi torno con i genitori in Cile.
All’età di otto anni con il nucleo familiare stretto – genitori e fratelli – arrivo in Italia.
In quinta elementare il professore, un uomo severo e rigoroso nell’insegnamento, durante un corso sugli Impressionisti francesi mi influenza così tanto da accendere in me la curiosità e la passione per la pittura aiutata anche dalle lezioni pratiche di disegno fatte in classe; infatti, il professore ci faceva copiare i quadri dei vari maestri impressionisti affinché imparassimo tutto ciò che c’è in un quadro: composizione, struttura, prospettiva, ecc.
In seguito continuo per conto mio a disegnare e copiare quadri di altri maestri del passato e del presente (disegni copiati da Raffaello, Leonardo, Tiziano e dipinti di Velázquez, Goya, Gauguin, Van Gogh, Dalì ecc).
Quindi posso dire di essere un artista autodidatta eccezion fatta per qualche corso seguito di tanto in tanto per perfezionarmi nelle varie tecniche.
All’Università, poi, seguo un corso di Estetica e un corso di storia dell’Arte che mi aprono nuove vedute sull’Arte Contemporanea. Iscritto alla Facoltà di Filosofia della Sorbona, a Parigi, aggiungo altri spunti alla mia pittura: analizzo con profondità sempre maggiori i temi che affronto finendo sul sociale. Così come pure per le poesie che inizio a comporre in quel periodo: le prime in modo “terapeutico” per me stesso, poi analizzando i fatti, gli avvenimenti.
Dovendo parlare infine della fotografia, ultima ma non ultima, posso dire che è una passione coltivata sin da piccolo, dagli undici o dodici anni, quando mi è stata regalata una “Pocket Instammatic”, una macchinetta compatta e facile da usare però molto limitata.
Anche in questo caso, come per la pittura e la poesia, sono autodidatta. Col tempo sono passato ad avere una compatta più “seria”, migliore. Infine sono passato alle Reflex.

In questa pagina introduttiva vorrei portarvi per quanto sia possibile a una comprensione anche sintetica del mio lavoro.

Già da un po’ di tempo – in verità è da qualche anno – ho intrapreso nella pittura un percorso diverso da quello iniziale: ciò è dovuto al fatto che, dedicandomi anche alla fotografia, mi sono allontanato dalla rapresentazione “figurativa classica” dei paesaggi e di altri soggetti per approdare all’informale e al simbolismo. Tutt’al più posso fare un “figurativo” moderno a modo mio, usando un solo colore con tutte le sue tonalità, come per esempio, il blu.
E’ nella fotografia che attualmente mi esprimo con il “figurativo” ritraendo persone o scorci nei reportage che di tanto in tanto realizzo durante i viaggi o quando scelgo un posto e ci vado appositamente.
Uso la poesia ancora sia “a scopo terapeutico”, ma anche come “denuncia sociale” – vedi “Ode ai bambini martiri” -.